Privo
di qualsiasi vocazione alla reggenza, il figlio del grande Cosimo I subì
profondamente il fascino dell’alchimia, della magia, del mistero.
Il suo
dibattersi tra i doveri politici - cui lo richiamano il fantasma del padre
Cosimo e la moglie Giovanna d’Austria - e la naturale inclinazione alla
goliardia e alle pratiche alchemiche – in cui trova complici l’amante Bianca Cappello e il Giambologna - viene raccontato nel testo di
Jeronimo Casas in una chiave ilare e surreale, a tratti esilarante pur se
inserito in una cornice di grande fascino e mistero.
Scopriamo un personaggio
insolito e sognatore, che per dar sfogo alle sue fantasie ideò col Giambologna
lo stupefacente Parco di Pratolino e le sue meraviglie.
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