Il Medici che fece della Toscana un Granducato

 

COSIMO I

de' MEDICI

 

1519 -1574

 

Uno dei tanti ritratti di Cosimo eseguiti dal pittore Agnolo Bronzino

 

Quando il Duca Alessandro de' Medici fu assassinato, Firenze rimase senza rappresentante al potere. La notizia venne tenuta segreta finché il Cardinale Innocenzo Cybo, in qualità di rappresentante dell'Imperatore Carlo V, non decise di nominare come "Capo e Primario del Governo" il figlio del condottiero Giovanni delle Bande Nere, Cosimo, che allora aveva diciotto anni.

 

Il cardinale convinse i quattro senatori principali con una certa facilità perché questi ambiziosi personaggi, convinti della duttilità e della spensieratezza irresponsabile di Cosimo, ritennero di poterlo guidare a loro piacimento.

 

Ma dovettero presto accorgersi dell’abbaglio. La vittoria di Montemurlo fu rivelatrice del carattere violento di Cosimo. Arrestati infatti i suoi capi avversari, aprì per loro le porte del Bargello, dove aveva sede il Consiglio d Giustizia e il giudice di Ruota. Da qui chi vi fosse entrato difficilmente sarebbe uscito vivo.

"L'Apoteosi di Cosimo I":  il Granduca ritratto dal Vasari circondato dai simboli del potere e del successo (Soffitto del Salone de' 500 - Palazzo Vecchio)

 

Busto in bronzo di Cosimo I

realizzato da Benventuto Cellini

 

All’epoca di cui parliamo Cosimo aveva solo diciotto anni ma già tanta maturità da orientarsi verso una posizione di sottomissione all’imperatore. Dopo aver chiesto in vano la mano della figlia Margherita, si rivolse al viceré di Napoli ottenendone il consenso alle nozze con la figlia diciassettenne Eleonora di Toledo.

 

Mostrò soprattutto, col suo carattere pragmatico, una straordinaria abilità nel realizzare lo sviluppo del Ducato. Riuscì a raddoppiarne quasi il territorio e la sua politica estera gli consentì di servirsi della potenza spagnola in Italia ai fini di un allargamento dei propri confini. Fallì il tentativo di conquistare Lucca, ma riuscì ad espugnare Siena nel 1555.

 

Creò una flotta da guerra istituendo l’Ordine Militare di Santo Stefano.

Nel 1569 Pio V conferì a Cosimo il titolo di Granduca della Toscana.

 

L’ambizioso Cosimo si era però già ritirato dalla vita pubblica nel 1564, nominando il proprio erede Francesco reggente. Due anni prima era rimasto vedovo della moglie Eleonora e due figli.

 

Dopo i funerali chiese a Pio IV di nominare cardinale il figlio quattordicenne Ferdinando.

 

 

Passò gli ultimi anni della sua vita con la seconda moglie, d’umile origine, Camilla Martelli e morì a cinquantacinque anni, il 21 aprile 1574.

In prima persona coltivò la passione della Botanica e, creati il Giardino Boboli e quello dei Semplici, istituì a Pisa quello che sarebbe diventato il Giardino Botanico, primo al mondo nel suo genere.

Prima di andare ad abitare a Palazzo della Signoria, nel 1540, recuperò tutti gli oggetti che erano stati asportati dal Palazzo Medici nel 1527. Al Vasari affidò l’incarico di trasformare Palazzo della Signoria in una dimora principesca così nel 1560 ebbe inizio la costruzione degli Uffizi .

Nel 1554 volle che il Perseo del Cellini fosse collocato nella loggia della Signoria, e nel 1563 istituì l’Accademia delle Arti del Disegno. Inoltre disseminò l’intera Toscana di fortezze che erano veri e propri monumenti di architettura militare.

L’ultima commissione pubblica fu il ciclo pittorico della cupola del Duomo fiorentino che Cosimo affidò al Vasari, ma né il Granduca né l’artista riuscirono a vederlo ultimato, morendo entrambi nel 1574.

 

Il ritratto di Cosimo I realizzato dalla pittrice

Vanessa Longo per "IL MESE MEDICEO"

 

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