EDUCATORIO

DI FULIGNO

A cura di Sara Strati

 

 

L’Educatorio di Fuligno prende il suo nome dalle monache francescane provenienti dall'Umbria che lo occuparono a partire dal 1419, ma le sue origini risalgono al 1316 quando per la prima volta è documentato un "Monastero, ovvero Romitorio in Campo Corbolini" che accoglieva un gruppo di suore Agostiniane.

Acquistato nel 1416 da Ginevra Bardi, vedova Alberti, per introdurvi le Terziarie Francescane, fu ampliato e abbellito nel corso del Quattrocento ad opera soprattutto delle nobili religiose Suor Onofria de' Conti d'Abruzzo e Suor Giovanna di Onofrio degli Onofri che diedero grande slancio al convento, nel quale entrarono anche molte nobildonne fiorentine.In quegli anni il monastero fu sovvenzionato inoltre da Lorenzo Il Magnifico e dalla famiglia Lapaccini.

Soppresso alla fine del XVIII secolo, nel 1829, dopo la restaurazione della facciata in stile neoclassico, il Fuligno venne adibito ad Educatorio destinato appunto "all’educazione cristiana e civile delle fanciulle povere di Firenze, e specialmente orfane".

 

 

educatorio fuligno barocco chiesa

Le maestre laiche che insegnavano alle ragazze le tradizionali materie scolastiche, ma soprattutto l’arte del cucito, vennero sostituite nel 1853 dalle Suore della Carità di San Vincenzo de’Paoli, le quali a loro volta, nel 1928 lasciarono l’incarico alle Suore dell’Immacolata Concezione di Genova, che vi restarono fino al 1976, tenendo scuola materna elementare e media.

 

 

 

Negli anni seguenti il Fuligno attraversò un lungo periodo di disorientamento: dopo il fallito tentativo di un pensionato universitario, che durò solo un anno, nei suoi locali accolse provvisoriamente l’UNESCO, la Caritas Diocesana, gli uffici dell’ANFFAS.

 

Solo nel 2000 in occasione del Giubileo, e con il totale sostegno del Comune di Firenze,

inizia il risanamento ed il restauro del complesso.

 

 

 

All'interno, oltre agli affreschi di Bicci di Lorenzo, si conserva nel Refettorio l'Ultima Cena, affrescata nell'ultimo decennio del Quattrocento da Pietro Perugino, inizialmente attribuito a Raffaello.

 

 

 

A lato dell'ingresso è stato collocato il tabernacolo di Giovanni da San Giovanni

 raffigurante la Madonna col Bambino e santi,

 già sul muro del soppresso convento

di Sant'Antonio di via Cennini.

 

 

 

Nella Sacrestia si trova invece

lo splendido Crocifisso

 in legno dipinto, a grandezza naturale,

attribuito a Benedetto da Maiano.

crocifisso ligneo benedetto maiano

 

 

 

Lo

Lo spettacolo andato in scena all'interno dell'educatorio 

 

 

 

"MAGNIFICO LORENZO"