ANNO 2006 - QUARTA EDIZIONE

 

di e con

Alessio Venturini e Alessandro Riccio

 

C'era una volta... un fraticello che si dilettava di erbe e di misture... ma più che distillarle si dilettava di goderne. Il suo nome era frate Bernardo. Girava per le strade di Firenze urlando a squarciagola: "Grappe! Grappe! La grappa del fraticello, tanto buono e tanto bello!".

Un pomeriggio assolato di Agosto, il buon frate Bernardo faceva ritorno alla sua Certosa quando un soldato, dall'aria poco rassicurante, lo apostrofò: "Cerco frate Bernardo!". Il frate ebbe un bel daffare per celare la sua identità, ma alla fine dovette rivelare chi era.

 

"Questa è una lettera per voi da parte della Regina di Francia Caterina de' Medici" spiegò subito il soldato mostrandogli una missiva con il sigillo a sei palle.

 

 

La regina confida nell'aiuto del giovane frate per poter avere figli: infatti, nonostante i suoi tre anni di matrimonio, non è ancora nato un erede per la casata dei Valois e questo metteva seriamente in pericolo la sua posizione a palazzo. Costretto dalla spada tagliente del soldato, il frate giura di consegnare un antidoto per "miracolare" la Regina.

 

 

Il frate è preso dal panico: non ha nessuna esperienza di misture e di elisir. Eccolo precipitarsi a gambe levate nel laboratorio di frate Martino, pingue confratello della Certosa.

 

I due si mettono a lavoro per creare un portentoso medicamento.

 

 

Dopo vari tentativi andati a vuoto, i fraticelli distillano quello che sarà il medicinale curativo della sovrana. Ma resta un problema: come essere sicuri che l'elisir faccia effetto?

 

L'unico modo di provarlo è giacere con una donna sterile operazione non certo facile per due fraticelli. Ma frate Martino sa che la bella fanciulla Angelica non riesce ad avere figli dal marito e prega ogni giorno in chiesa... il gioco è presto fatto! Convinceranno la fanciulla a provare l'elisir con uno di loro... ma chi? Entrambi vogliono "sacrificarsi" con Angelica ma spetterà alla sorte decidere. Un lancio di moneta: Bernardo è il prescelto che saltellando felice esce dal laboratorio.

 

 

 Passa il tempo e frate Bernardo non si trova più...

 

L' artigiano Mastro Donato, durante la confessione con padre Martino, rivela che la sua giovane sposa Angelica è sparita, fuggita con un uomo incappucciato. Per serbare la sua memoria ha creato una bellissima maschera che la ritrae. Frate Martino sottrae la maschera al povero artigiano per aiutarlo a sopportare il dolore e lo benedice quando entra una figura incappucciata.

 

 

E' la Regina che di persona è venuta a prelevare l'elisir da frate Bernardo. Il povero Martino non sa come spiegarle che l'elisir non c'è più anche perché la terribile regina è una vera e propria furia.

 

Al povero frate non resta che inventarsi qualcosa molto velocemente per evitare di finire male: ecco che la bellissima maschera che ha ancora tra le mani gli suggerisce un'idea: "indossatela Maesta!...".

 

 

Prima che la regina possa dire qualcosa, Martino le spiega che la maschera è stata in infusione

per quattro giorni e quattro notti e che grazie alle tante erbe utilizzate sarà una medicina sicura.

 

La regina è esultante. Felice ride sguaiata e vuole subito provarla... 

 

 

Passate il mouse sopra la foto

e vedrete la reazione della sovrana!

 

Felice e soddisfatta, la sovrana di Francia riparte alla volta di Parigi.

 

Le cronache storiche scrivono così: "Caterina de' Medici fu una donna prolifica e generosa. Dieci i figli dati alla casata dei Valois che videro così assicurato il futuro al potere: Francesco, Elisabetta, Claudia, Luigi, Carlo, Enrico, Margherita, Ercole, Giovanna, Vittoria...".

 

Tutto grazie ad un elisir... ma non lo dite a nessuno!

 

 E come ogni bella favola... 

vissero tutti felici e contenti.

 

costumi

Daniela Ortolani

maschera

Silvia Sammarro

scenografia

Samantha Chellini

 

 

 

Evento creato in collaborazione con

 

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