IL TEATRO DELLA PERGOLA

 

Il Teatro della Pergola si colloca tra le più note realizzazioni architettoniche dello spettacolo fiorentino a metà tra le nuove modalità spettacolari “alla veneziana” e la secolare tradizione scenografica e coreografica medicea, quale summa della grandeur medicea.

 

Coerentemente con la funzione di accademia teatrale ‘di Stato’ che avevano ormai acquistato sotto il patrocinio di Giovan Carlo, gli Immobili lasciarono il loro primo e inadeguato teatrino in via del Cocomero per occupare il nuovo vanto teatrale della corte medicea.

 

L’idea di costruire il gigantesco stanzone per le commedie nasce nel 1652, dopo segnalazione da parte degli Immobili di un locale adibito a tiratoio dell’Arte della Lana che possedeva i requisiti essenziali per essere trasformato in magnifico teatro. In cambio di 43 scudi l’anno, il Cardinale Giovan Carlo ottiene il diritto di edificare a suo piacimento in via della Pergola.

 

Ferdinando Tacca sottopose al cardinale un modello ligneo del teatro completo di preventivo di spesa. Fu dato perciò il via al faraonico progetto per il quale non era necessario affrettarsi perché nel frattempo rimaneva a disposizione di Giovan Carlo il teatro del Cocomero. Non è dato stabilire lo scarto tra il progetto iniziale e la sua realizzazione effettiva, poiché della sala non è rimasta che un’immagine di Silvio degli Alli.

 

Il genio del Tacca riuscì a sintetizzare nell’edificio della Pergola richiami stilizzati alla residenza dei sovrani e alla struttura a ordini sovrapposti di palchetti. L’esigenza dello stile recitativo, in voga in quegli anni, necessitava un continuo contatto visivo tra gli strumentisti e i cantanti, fu questa la ragione per la quale si tendeva ad utilizzare i lati del palco nascosti al pubblico per collocare i suonatori.

 

Ma il particolare più sorprendente del teatro era la presenza in corrispondenza del palchetto di Giovan Carlo, di un passaggio sotterraneo che permetteva al cardinale di arrivare alle scene e tornare al suo trono senza essere visto da nessuno.

 

Fu teatro di corte fino al 1718, data in cui fu aperto al pubblico pagante, nel 1810 fu dichiarato "Teatro Imperiale". Nel periodo fra il 1830-1863 ebbe il suo massimo splendore ospitando nomi illustri quali Bellini, Doninzetti e Verdi.

 

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"NEL PALCO DEL CARDINALE"

 

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