VILLA
CARUSO BELLOSGUARDO
La
villa di Caruso
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Villa
di Bellosguardo, di origine cinquecentesca, si trova sulle colline di
Lastra a Signa in una bellissima posizione alla quale deve il suo nome.
Nel
1540 fu acquistata dalla famiglia Pucci e la villa fu modificata quando
Alessandro Pucci decise di trasformarla in un ritiro paradisiaco adatto
alla meditazione religiosa ed alle brame di meraviglia.
Incaricò
l'architetto fiorentino Giovanni Antonio Dosio di trasformare la
proprietà in un raffinato parco di delizie naturali e artificiali.
Inizialmente
la villa prevedeva due edifici: uno adibito a residenza e l'altro destinato ad uso agricolo, collegati
da un lungo muro su cui si
apriva un portale. Di questo originario impianto rimangono solo alcuni elementi,
come la splendida scalinata doppia e le finestre in pietra serena. |
Oggi lo
spirito rinascimentale sopravvive solo nel giardino, la cui
decorazione statuaria si protrasse per molti decenni: lungo i viali sono
disseminate
sculture di stili e mani diverse:
dalle statue raffiguranti le
antiche divinità a
quelle zoomorfe eseguite da Romolo del
Tadda,
(autore anche di alcune statue per il parco di
Boboli) e da Giuseppe Santelli.
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Alla
fine del 1800 la villa venne acquistata dalla famiglia Campi
e nel 1906 passò
di proprietà del famoso tenore Enrico Caruso.
Si
racconta
che l'acquisto avvenne in seguito a una passeggiata che il tenore fece con
l'innamorata
Ada Giachetti, quando entrambi rimasero ammaliati dal magnifico panorama e dal
monumentale e scenografico parco.
Caruso si avvalse dell'opera dell'architetto
Vittorio Sabatini, che rese simmetrici i corpi dei due edifici preesistenti, e
impiegò nei lavori gli abitanti di Lastra, che donarono al tenore la colonna in
pietra (tutt'oggi visibile) in segno di ringraziamento per aver contribuito a risollevare l'economia locale.
L l'edificio viene restaurato ed ingrandito
secondo la caratteristica
tipologia delle ville toscane: pareti semplicemente intonacate, camini e porte
in pietra serena. |
Concepita come luogo di riposo,
la villa fu arredata fastosamente e arricchita da
mobili sontuosi e pregiati,
come il famoso presepe napoletano; il giardino venne
scomposto e riassettato in guisa d'uno scenario teatrale.
Fu
rialzato ed ingrandito l'edificio adibito a fattoria, rielaborando il
tutto fino a farlo diventare un complesso simmetrico.
Abbellì inoltre il muro che collega i due
edifici con una galleria a pilastri sormontata da una terrazza di gusto
eclettico.

Questa
struttura è ancora la stessa che oggi noi possiamo ammirare: dal
loggiato si accede al parterre, che conserva la pianta rinascimentale
che, con la sua rigida ripartizione geometrica,
rientra pienamente nella
tipologia dei giardini cinquecenteschi tosco-romani.
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Alla
morte del celebre tenore, avvenuta nel 1921, la proprietà passò al figlio Rodolfo
e al fratello
Giovanni, poi all'ingegner Blanchi.
Acquistata dal conte de
Micheli, che restituì al giardino il suo aspetto rinascimentale,
la villa fu
poi
ceduta alla famiglia Gucci nel 1990
e
acquistata dal comune di Lastra a Signa
nel 1995.
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