Un luogo pieno di Storia per far rivivere la Storia.

 

 

VILLA

PITIANA

 

 

 

 

Villa Pitiana si trova a 430 mt sul livello del mare e con la sua poderosa struttura

divide gli ultimi ulivi del Valdarno dal secolare arboreto di Vallombrosa.

 

 

 

La Villa mantiene una struttura composta e articolata,

figlia di una storia millenaria,

dalla fondazione come fattoria fortificata medievale,

 all’uso dei monaci benedettini di Vallombrosa

fino al rifacimento a Villa dell’Ottocento.

 

 

Il 3 Luglio 1039 la Badessa Itta

 del monastero di S. Ellero, donava a S.

Giovanni Gualberto il terreno di Vallombrosa,

ma per il loro sostentamento

dovette aggiungere a questo terreno un

podere con orto e vigna a Pitiana.

 

 

Nei due secoli successivi tra acquisti e donazioni,

tra cui quella di Matilde di Canossa, l'Abbazia di Vallombrosa

entrava in possesso di quasi tutte le terre tra il Pratomagno e l'Arno.

 

Pitiana, che si trovava sul luogo dell'attuale villa,

diventa uno dei quattro centri amministrativi di questo territorio.

 

Il ruolo militare, fino al 1000, è ricoperto dai castelli ma in seguito

viene svolto dalle grandi fattorie fortificate.

Difatti, nella metà del 1200, Pitiana, grazie alla sua posizione strategica,

fu al centro degli scontri fra Guelfi e Ghibellini fiorentini.

 

 

La parte più antica della villa è costruita in "filaretto"

ovvero in quella

tecnica muraria che in francese si chiama petit appareil,

file di piccoli conci di pietraforte a vista;

si tratta di una massiccia torre rettangolare e di due

cortili, uno più piccolo in comunicazione con la parte ottocentesca, l'altro, collegato al primo

per un passaggio arcuato, caratterizzato

da un porticato che gira su due lati;

tale porticato è sorretto da pilastri ottagonali

ed è diviso in sei campane riconducibili alla matrice

geometrica cistercense basata

sull'esagramma, simbolizzato dalla stella

a sei punte, lo scudo di Davide

simbolo dell'alleanza tra Dio e l'uomo.

 

 

Nell'estate del 1483 Lorenzo il Magnifico tentò invano di acquistarla, dal

generale Biagio Milanesi, dettato soprattutto dalla reddittività delle sue

terre e dalla sua posizione panoramica.

 

Dal XV al XVII secolo l'agricoltura toscana attraversa uno dei suoi momenti

più oscuri ma dal punto di vista urbanistico ed architettonico le cose vanno

diversamente difatti l'interesse dei nuovi signori si esprime in termine di

piacere e ostentazione del lusso.

 

Di questo periodo è lo stemma tardomanierista

col bastone di San Giovanni Gualberto e la mitra che si trova nel cortile maggiore di Pitiana.

Nel 1808, con l'annessione della Toscana

all'Impero di Napoleone, l'abbazia di

Vallombrosa fu soppressa e tutti i suoi

possedimenti, inclusa Pitiana, furono

alienati a privati, per rinsanguare le casse

dello Stato; tuttavia la chiesa

riuscì a rientrarne in possesso,

 per un breve periodo, ma più tardi Pitiana

dovette passare ai Grottanelli.

 

 

Alla fine dell'Ottocento la fattoria di Pitiana si trasforma definitivamente

in villa e acquista la facciata monumentale. La parte nuova è

architettonicamente ancora nello stile rinascimentale ma nella stessa epoca

imperversava il gusto Liberty e difatti, quasi in contrasto con l'architettura,

le sale di rappresentanza mostrano già un'apertura al nuovo stile.

 

Nel 1931 furono fatti altri lavori la cui entità, però, è difficilmente

misurabile ma sono documentati dalla scritta sul portale di destra nella sala

d'ingresso della villa.

 

 

Gli spettacoli de IL MESE MEDICEO che sono stati ospitati a Villa Pitiana

VELENI MEDICEI

ANNO 2009

STESSO SANGUE

ANNO 2010